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Sándor Márai tra Budapest e Salerno


click per ingrandireMartedì 23 settembre, alle ore 12.00, presso l'Istituto Italiano di Cultura di Budapest si è tenuta una conferenza stampa per presentare la mostra "Luce e mare. Sándor Márai a Salerno 1968/1980" che sarà inaugurata il 27 settembre a Salerno nel Tempio di Pomona, dal Ministro della Cultura ungherese István Hiller, dal Presidente della Provincia di Salerno, Alfonso Andria, dal Sindaco Mario De Biase e da Renato Mazzei, direttore dell'Associazione Culturale Ungherese della Campania "Maria d'Ungheria Regina di Napoli".
La conferenza stampa, alla quale ha presenziato la Dottoressa Márta Schneider, Sottosegretario di Stato ungherese per le Relazioni Internazionali del Ministero della Cultura, è stata tenuta dall'Assessore alla Cultura della Provincia di Salerno, Luigi Giordano, dall'Assessore alla Cultura del Comune di Salerno, Ermanno Guerra, e dal Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura, Arnaldo Dante Marianacci.
Inoltre il Sottosegretario Schneider ha consegnato alla Professoressa Marinella D'Alessandro, docente dell'Università di Napoli e traduttrice di Márai in italiano, la prestigiosa medaglia Pro Cultura Hungarica, per i suoi meriti a favore della promozione dalla cultura ungherese in Italia. Il dottor Imre Barna, traduttore ed esperto di letteratura italiana ed ungherese, ha tenuto un breve intervento sulla produzione critica e sulle traduzioni di Marinella D'Alessandro.
Per l'occasione è stato anche presentato il programma di una serie di manifestazioni che la Provincia ed il Comune di Salerno organizzeranno nella primavera dell'anno prossimo a Budapest in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura, con l'Ambasciata d'Italia e con numerose altre Istituzioni locali.

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Buttiglione e la verità dell'uomo europeo


"Noi facciamo l'Europa perché già esistono gli europei, non si può pensare di inventare gli europei sulla base di un progetto politico imponendo dall'alto una cultura ai popoli. Le diverse culture nazionali europee sono come rami che si dipartono da un unico albero; questo unico albero ha fondamentalmente 3 radici: la filosofia greca, il diritto romano e la religione cristiana."
Così si è espresso questa mattina, nella storica sede dell'Istituto Italiano di Cultura di Budapest, che ha ospitato dal 1866 al 1902 il Parlamento ungherese, il Ministro delle Politiche Comunitarie, Rocco Buttiglione, ammirando nella sala delle esposizioni la bella mostra "I luoghi della memoria scritta" che ripercorre la storia delle biblioteche pubbliche e private italiane con l'esposizione di preziosi testi in copia anastatica del patrimonio librario del nostro Paese.
"Le diverse culture nazionali -ha aggiunto Buttiglione- sono come diversi cammini verso un'unica verità dell'uomo europeo, cammini che si illuminano a vicenda. I grandi intellettuali di ogni nazione sono stati allo stesso tempo quelli che hanno portato dentro la propria nazione ciò che avveniva nel mondo, ma anche il contributo tipico e insostituibile della propria nazione, ne è un esempio proprio il grande scrittore ungherese Márai.
Proprio sulla figura e sull'opera di Márai, durante la visita del Ministro Buttiglione, era in corso nell'Istituto la conferenza stampa per presentare la mostra
"Luce e mare. Sándor Márai a Salerno 1968/1980". Il Ministro Buttiglione ha detto che "abbiamo bisogno di un'industria culturale europea, abbiamo bisogno di un cinema europeo e per fare questo abbiamo bisogno di una coordinazione assai più grande tra di noi". Insistendo sul cinema ha affermato che il "mercato cinematografico europeo è potenzialmente il più grande del mondo ma in realtà non esiste perché l'ostacolo linguistico e la mancanza di un perno forte, come Hollywood negli Stati Uniti, fa in modo che questo non si realizzi." Ha infine aggiunto che " il primo sostegno al cinema europeo deve essere quello del doppiaggio e questa è la ragione per la quale si sta creando una apposita Accademia".
Il Ministro ha concluso affermando che il cinema è da preferire perché rappresenta "l'arte popolare per eccellenza del nostro tempo".

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