Storia
di un edificio
Nell'ottavo distretto
di Budapest, in Bródy Sándor utca 8, si trova l'edificio
che dal 1865 al 1902 fu sede del parlamento ungherese e che attualmente
ospita L'Istituto Italiano di Cultura per l'Ungheria.
Uno dei monumenti più notevoli del XIX secolo, fu progettato
da Miklós Ybl, una delle figure più importanti dell'architettura
ungherese, che progettò tra l'altro l'Opera, la basilica di Santo
Stefano, il bazar della Fortezza e l'Università di Economia,
e al cui nome è collegata la creazione dell'immagine di Budapest
alla fine dell'Ottocento. L'edificio è forse il migliore esempio
della scuola neorinascimentale del primo eclettismo e, come sede del
primo parlamento d'Ungheria, è anche un monumento fondamentale
della storia politica ungherese.
Dai tempi dell'occupazione turca e durante l'Impero Asburgico il parlamento
ungherese si riuniva a Bratislava (in ungherese Pozsony e in tedesco
Pressburg). 
I tentativi di costuire un parlamento a Pest fallirono fino a quando
la guerra d'Italia del 1859 costrinse Francesco Giuseppe I ad avviare
una serie di riforme istituzionali che culminò nel compromesso
del 1867, in seguito al quale l'Imperatore fu anche incoronato Re d'Ungheria,
paese che così ottenne una vera autonomia. La prima riunione
del parlamento ungherese a Pest fu convocata da Francesco Giuseppe per
il 10 dicembre 1865. Divenne così urgentissima la necessità
di costruire un parlamento, almeno provvisorio, e l'Imperatore ne approvò
la costruzione il 29 agosto 1865, su progetto di Miklós Ybl,
per una spesa di 150.000 fiorini.
Progettazione e costruzione
La storia della
sua costruzione e progettazione presenta alcune curiosità.
Miklós Ybl, successivamente all'approvazione imperiale del 29
agosto e alla nota del tesoriere capo del primo settembre, presentò
il 4 settembre (!) 1865 il progetto e il preventivo per l'edificio alla
Direzione Regia Ungherese per l'Architettura.
La Direzione Regia Ungherese per l'Architettura approvò il progetto
in 48 ore. La direzione dei lavori, e allo stesso tempo la preparazione
dei progetti particolareggiati per l'esecuzione, fu affidata a Miklós
Ybl, che fu aiutato per i rilievi dall'ingegner Gusztáv Zsigmondy.
Intanto tra l'8 e l'11 settembre fu abbattuta la caserma allora presente
sul luogo della costruzione, mentre l'imprenditore József Diescher
cominciava già il 9 settembre i lavori di scavo. La costruzione
cominciò dal tratto posteriore, dal lato della "clinica
veterinaria".
Tutto ciò risulta dal rapporto presentato il 30 settembre da
Diescher alla Direzione per l'Architettura, dal quale risulta anche
che vennero impiegati nella costruzione 2140 muratori e 3572 operai
a giornata. La costruzione dell'edificio e la preparazione dei progetti
procedevano parallelamente. Una commissione edilizia, presieduta dal
tesoriere capo Sennyey, seguiva i lavori, intervenendo con osservazioni
e modifiche sia per quanto riguardava la facciata che nella realizzazione
degli interni, il che significa che il progetto veniva modificato di
continuo, mentre i lavori progredivano con velocità record verso
la scadenza prefissata del 9 dicembre.
La costruzione del parlamento fu accompagnata da una costante attenzione
della stampa, poiché la popolazione del paese vi vedeva il germe
di una nuova vita costituzionale.
Più di 800 operai presero parte alla demolizione della caserma,
e ancora più muratori eseguirono i lavori di muratura.
Nella gran fretta i lavori cominciarono senza permesso di costruzione,
che fu emesso solo il 15 novembre 1865 dal Consiglio della Città
di Budapest, in seguito alla presentazione del progetto il 30 ottobre.
Intanto il 4 novembre era già stato terminato il muro principale.
L'8 novembre la commissione edilizia decise l'aggiunta di un palco reale
per l'Imperatore (nel frattempo incoronato Re d'Ungheria), palco poi
realizzato al piano superiore.
Grazie al ritmo serrato all'inizio di dicembre i giornali riferivano
già il completamento dei lavori di imbiancatura e prima di Natale
l'Imperatore potè visitare l'edificio, ormai completo dal punto
di vista architettonico. Come riconoscimento Miklós Ybl ricevette
la croce di cavaliere dell'ordine di Francesco Giuseppe, József
Diescher una croce al merito d'oro con la corona, e ricevettero premi
anche gli operai.
Così il 10 dicembre 1865 potè essere aperta la sessione
del parlamento.
A causa della mancanza di mobili e dell'umidità dei muri, tuttavia
la vera e propria seduta del parlamento si tenne nel salone del Museo
Nazionale.
Entro la fine dell'anno arrivarono anche i mobili da Vienna.
Infine i lavori giunsero a conclusione, con un costo complessivo di
costruzione e arredamento di 207.000 fiorini, ed il parlamento ne prese
possesso l'11 aprile 1866.
Da un verbale di revisione del 7 novembre 1866 e dagli 8 progetti di
realizzazione allegati possiamo seguire le modifiche fatte durante la
costruzione. Tra queste modifiche, che richiesero l'aumento delle spese,
vi furono l'aumento della profondità delle fondamenta, la costruzione
di corridoi percorribili nei sotterranei, la costruzione di muri di
mattoni invece che misti, l'ampliamento del tratto posteriore dell'edificio,
la costruzione del palco reale, il collegamento tramite tubazioni dei
gabinetti ai due pozzi scavati nel cortile, ecc. Il verbale condanna
l'esecutore dei lavori solo per la cattiva qualità della scala
a chiocciola che portava dall'atrio della cucina, nei sotterranei, all'atrio
del ristorante, al pianterreno.
Lo stesso verbale elenca le somme pagate ai vari imprenditori, da cui
si desume che la Commissione Edilizia aveva stipulato contratti a parte
con i vari artigiani (muratori, falegnami, scalpellini, fabbri, lattonieri,
vetrai, imbianchini, pittori, ceramisti, piastrellisti, specialisti
dell'illuminazione a gas, ecc.).
L'edificio consegnato
l'11 aprile 1866.
L'edificio fa parte
del periodo di transizione dell'attività creativa di Miklós
Ybl, quando aveva già abbandonato lo stile romantico ed il suo
interesse si rivolgeva verso il mondo formale del Rinascimento italiano.
L'edificio, appartenente alla scuola neorinascimentale del primo periodo
dell'eclettismo, costituisce un'opera armonica ed è un monumento
significativo della storia e della cultura architettonica ungherese.
La facciata del palazzo a due piani, perfetto nelle sue proporzioni,
è divisa verticalmente in 9 sezioni divise da lesene. I muri
in origine erano di mattoni a nudo, con decorazioni in pietra. Le 7
sezioni centrali sporgono in avanti rispetto alle due laterali (che
sono anche un po' più basse) e sono sovrastate in alto da un
lungo fregio al centro del quale si trova una scultura in pietra che
rappresenta lo stemma ungherese sostenuto da due angeli. I tre portoni
centrali fungevano da ingresso principale, e sopra di essi vi erano
tettoie sporgenti di ghisa con decorazioni di zinco. Attraverso di essi
i deputati entravano nell'androne, allora a tre navate, poi, saliti
dieci scalini, nell'atrio a cinque navate, divise da colonne toscane,
da cui attraverso tre porte accedevano al salone principale.
Dagli androni dei due portoni laterali si accedeva attraverso scalinate
alle due gallerie laterali del salone principale. È da questi
due ingressi che entravano i giornalisti, gli invitati e il pubblico.
Il salone principale di forma rettangolare, previsto per 446 deputati,
era organizzato longitudinalmente, con le panche dei deputati disposte
in due blocchi a gradinate l'uno di fronte all'altro paralleli ai due
lati più lunghi del salone. La pedana presidenziale era collocata
in una nicchia di legno di fronte alle porte di ingresso, insieme alle
quattro pedane degli stenografi e dei cancellieri.
Sopra il corridoio con volte sostenute da pilastri toscani, accessibile
dai due lati del salone principale, si trovava una galleria con colonne
toscane, dalla quale il pubblico poteva seguire il lavoro del parlamento.
Di fronte alla pedana presidenziale, al piano superiore, si trovava
il palco reale, raggiungibile direttamente dall'atrio del piano superiore,
attraverso un'anticamera, a sua volta accessibile anche dal corridoio.
Il palco sporgeva sul salone principale con un balcone dotato di ringhiera
in legno.
Secondo i progetti di realizzazione l'atrio del piano superiore comunicava
con quello del pianterreno attraverso un'apertura rettangolare al centro
del pavimento.
Al piano superiore, sul fronte della strada, si trovavano le cinque
sale delle commissioni parlamentari.
Non si sa esattamente dove fossero collocate le varie funzioni del parlamento:
dalle descrizioni si sa solo che il guardaroba si trovava nell'atrio
del pianterreno, di fronte alla scalinata. Vi sono tracce scritte del
fatto che sopra la pedana presidenziale vi era una galleria per l'alta
nobiltà.
Nei sotterranei, nell'angolo orientale (destro) del tratto posteriore,
si trovava la cucina, nella cui anticamera si trovava una scala a chiocciola
di legno attraverso cui i cibi venivano portati al ristorante del pianterreno.
Il corridoio dietro il salone principale era interrotto al centro da
una grande sala sia al pianterreno che al piano superiore.
Ai due angoli dell'ala anteriore che davano sul cortile vi erano due
balconi, forse destinati ai fumatori.
Al pianterreno si trovavano due gabinetti per lato, l'acqua per il cui
risciaquo proveniva dai due pozzi del cortile.
Il riscaldamento delle varie sale avveniva attraverso stufe di ceramica,
mentre il salone principale era riscaldato con aria calda proveniente
da due caldaie di ghisa collocate nei sotterranei di fianco alle due
scale di servizio. É interessante notare che secondo i progetti
pubblicati dalla "Allgemeine Bauzeitung" nel 1868/69 nell'angolo
occidentale del tratto posteriore dei sotterranei si trovava la casa
del fuochista.
Il corpo principale dell'edificio aveva un tetto di tegole romboidali,
mentre le ali laterali avevano una copertura di lastre di zinco. Si
suppone che anche il tetto del salone principale e i tetti minori fossero
ricoperti di lastre metalliche.
Sui semipilastri del fregio centrale della facciata nelle foto d'epoca
si vedono delle decorazioni a palmetta che da allora sono scomparse.
(prima parte)
Bolberitz Henrik
- Burits Oktávián
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Az
budapesti Olasz Kultúrintézet épülete
Budapest nyolcadik
kerületében a Bródy Sándor utca 8 alatt található
épület 1865 és 1902 között a Magyar Parlament
székhelye volt, jelenleg az Olasz Kultúrintézetnek
ad otthont.
A XIX. század egyik legjelentösebb épitészeti
alkotása, Ybl Miklósnak, a magyar épitészet
kiemelkedö alakjának, az Opera, a Szent István Bazilika,
a Várbazár és a Közgazdasági Egyetem
tervezöjének munkája. Nevéhez füzödik
Budapest XIX.századi épitészeti arculatának
kialakitása. Az épület talán a legjobb példája
a korai eklektika neoreneszánsz iskolájának és,
mint az Elsö Magyar Parlament székhelye, a magyar történelemben
alapvetö jelentöséggel rendelkezik.
A török hódoltság után, a Habsburg Birodalom
idején, a magyar országgyülés Pozsonyban (olaszul
Bratislava, németül Pressburg) ülésezett.
Egészen 1859-ig mindaddig, amig Olaszország nem kényszeritette
rá I. Ferenc József császárt egy sor intézményes
reform végrehajtására, amely az 1867-es Kiegyezésben
érte el a csúcsát. Ezután a császárt
Magyarország királyává koronázták
és ìgy az ország jelentös önállóságra
tett szert. Az elsö magyar országgyülést Pesten
Ferenc József hivta össze 1865. december 10-re. Egyúttal
sürgössé vált megépiteni a parlamentet,
legalább ideiglenes jelleggel, ezért a császár
1865. augusztus 29-én jóváhagyta az épitkezést
Ybl Miklós tervei alapján, 150.000 forint értékben.
A Régi
Pesti Képviselöház tervezése és épitése
A tervezés
és épitkezés történetének van
néhány érdekessége.
Ybl Miklós a császár augusztus 29. jóváhagyását
követö 1865.szeptember 4-én (!) bemutatta a terveket
és a költségvetést a Királyi Magyar
Epitészeti Igazgatóságnak.
Az Intézmény 48 órán belül elbirálta
a terveket. Az épitkezés vezetésével, ugyanakkor
a részletes kivitelezési tervek elkészitésével
Ybl Miklóst bizták meg és segitségként
mellé adták Zsigmondy Gusztáv mérnököt.
Közben szeptember 8. és 11. között lebontották
az épitkezés helyén álló laktanyát,
és Diescher József vállalkozó már
szeptember 9-én megkezdte az alapok kiásását.
Az épitkezést a hátsó szakaszon kezdték
meg, az állatorvosi klinika oldaláról.
Mindez
Diescher szeptember 30-án az Epitészeti Igazgatóságnak
készitett jelentéséböl vált ismertté.
Ugyanebböl származnak még a következö adatok:
az épitkezés naponta 2140 kömüvest és
3572 munkást foglalkoztatott.Az épitkezés és
a tervek végleges kidolgozása szinte párhuzamosan
történt. Sennyey fökincstárnok által
vezetett Epitöbizottság követte a munkálatokat
állandó észrevételekkel élve és
módositásokat eszközölve úgy a homlokzatot,
mint a belsö terek elosztását illetöen. Ez lényegében
a terv folyamatos változtatását jelentette, miközben
a munkálatok rekord sebességgel folytak a december 9.
határidö közeledtével.
Az épitkezést a sajtó nagy érdeklödéssel
követte, tekintettel arra, hogy az ország népe az
új alkotmányos élet csìráját
látta benne.
Nyolcszáznál többen vettek részt a laktanya
lebontásában és mégtöbb kömüves
vett részt a falazási munkákban.
A nagy sietségben épitési engedély nélkül
kezdték meg az épitkezést. Ezt csak 1865.november
15-én adta ki a Budapest Város Tanácsa az október
30-án bemutatott tervek alapján. Miközben november
4-én az épület föfala már állt.
November 8-án az Épitöbizottság a közben
magyar királlyá koronázott császár
számára, királyi páholy épitéséröl
rendelkezett, ezt késöbb az emeleten meg is épitették.
A gyors ütemnek köszönhetöen a december eleji újságok
már a festési munkák befejezéséröl
ìrtak és Karácsony elött a Császár
meglátogathatta az épitészeti szempontból
már kész épületet. Érdemei elismeréseként
Ybl Miklós a Ferenc József rend lovagkeresztjét,
Diescher József koronás aranykeresztet kapott és
a munkásoknak is megjutalmazták.
Igy a parlamenti ülést 1865. december 10-én megnyithatták.
A bútorok hiánya és a falak nedvessége miatt,
az igazi parlamenti ülést a Nemzeti Múzeum nagytermében
tartották.
Az év vége elött Bécsböl megérkeztek
a bútorok.
A munka befejeztével az épitkezést és a
berendezést magában foglaló költségek
207.000 ft-ot tettek ki, és 1866. április 11-én
vette a Parlament birtokába az épületet.
Egy 1866. november 7-én készült jegyzökönyv
és a nyolc mellékelt terv alapján tudjuk nyomon
követni az épitkezés során végrehajtott
változtatásokat. Az alapozás mélységének
a növelése, a pincében járható folyosók
megépitése, a tiszta téglafalak, az épület
hátsó szakaszának bövitése, a királyi
páholy megvalósitása, az irodák és
a kertben ásott két kút közötti vezetékek,
többek között, a költségek növekedésével
jártak együtt. A jegyzökönyv csak a konyha elöcsarnokából
a pincébe, az étterem elöcsarnokához és
a földszintre vezetö csigalépcsö kivitelezöjét
marasztalja el, a rossz minöség miatt.
Ugyanez a jegyzökönyv felsorolja a különbözö
iparosoknak kifizetett összegeket. Kitünik, hogy az Épitöbizottság
mindenkivel külön szerzödést kötött
(kömüvesek, asztalosok, kádárok, köfaragok,
bádogosok, üvegesek, festök, mázolók,
csempézök, keramikusok, a gázvilágitás
szakemberei stb.).
(Elso rész)
Bolberitz Henrik
és Burits Oktávián
Szerkésztette
és forditotta Livia Cases
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