Libertà sarai tu a portare ordine / Szabadság, te szülj nekem rendet! François Fejto all'istituto Italiano di Cultura / Fejto Ferenc az Olasz Kultúrintézetben |
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E' nostra convinzione che la prima guerra mondiale sia la base e la radice
della storia del XX secolo e di tutto ciò che da allora è
accaduto. E' stata una gran delusione, soprattutto per i soldati, i quali,
con lo spirito di chi va quasi in vacanza, credevano che al costo di qualche
vita umana si sarebbe guadagnata all'Europa una pace perpetua. Invece
seguirono quattro anni di guerra, il cui vero obiettivo era quello di
conquistare l'egemonia su tutta l'Europa. Nonostante
il revanscismo francese, la lotta dei tedeschi per la conquista del potere
nel mondo, gli evidenti tentativi di espansione dei russi, lo scontro
decisivo fu quello fra inglesi e tedeschi. Gli inglesi si resero conto
che il loro sistema basato sulla società industriale, anche se
inizialmente vincente, era ormai sorpassato, mentre l'economia tedesca,
completamente rinnovata, era molto piú efficiente. Ma quel che
più contava era il fatto che ora i tedeschi disputassero con loro
il dominio sul mare.
La prima guerra mondiale fu un recesso dal punto di vista dell'etica e del benessere. La pace che ne seguì, i cui particolari non starò qui a commentare, non portò praticamente ad alcuna soluzione; l'obiettivo di una pace reale e duratura non fu raggiunto. Si ruppe l'equilibrio europeo che attraverso il sistema feudale-monarchico del XIX secolo aveva garantito una pace di cento anni. I soldati vennero plasmati come semplici portatori d'armi. Le parti contendenti parlavano di libertà, verità; i soldati trovarono invece un mondo di miseria, a cui seguì un semplice "cessate il fuoco" di un paio di decenni. La seconda guerra mondiale scoppiò per gli stessi motivi: le mire imperialistiche dei tedeschi si scontrarono con la determinazione da parte di francesi, inglesi, belgi e olandesi a portare avanti il loro imperialismo coloniale. Neanche la Russia raggiunse il proprio scopo, per il quale milioni di soldati caddero sul fronte, così che anche questa nazione rientrò fra quelle offese. L'Ungheria perse due terzi del suo territorio. I piani di pace della Triplice del 1917 erano più umanitari e moderati dei dettami di Antant. Questi ultimi si opponevano ai principi dell'uguaglianza e del potere delle forze popolari, dopo che le potenze multinazionali avevano precedentemente spianato la strada in quella direzione. Numerosi politici francesi avevano previsto il fallimento: al desiderio messianico di pace e ordine seguirono delusione e recessione, e mentre da una parte nascevano il comunismo e lo stalinismo, dall'altra per reazione emergeva il nazismo e, come sua diretta conseguenza, l'olocausto. Serra, l'editore ed io abbiamo discusso a lungo sulla locuzione con cui caratterizzare il XX secolo. Il XVIII è stato il secolo dell'Illuminismo, il XIX quello della formazione e del rafforzamento degli stati nazionali. E il secolo XX? E' stato il secolo degli orrori, ma anche della scienza e dello spirito umanitario. Le scienze si sono sviluppate a gran velocità anno dopo anno, tanto che la stessa economia ha assorbito i cambiamenti con grandi difficoltà. Abbiamo vissuto un secolo che ha lasciato la soluzione dei grandi problemi a quello successivo. A conferma della credenza che nella storia il male possa portare a risultati positivi, possiamo citare una eccezione contenuta nel seguente proverbio: la strada che porta all'inferno è ricoperta di buone intenzioni. Come unica conclusione dobbiamo riconoscere la necessità di porre fine a tutti i tentativi di egemonia che in Europa hanno portato periodicamente allo scoppio delle guerre. Gli orrori del nazismo, le perdite della Francia e la sua decadenza suggeriscono il medesimo insegnamento. Lo sviluppo del pensiero del XXI secolo è iniziato nel XX e, anche se lentamente, nel giro di qualche decennio abbiamo raggiunto dei seri risultati nella realizzazione dell'integrazione europea. Altro importante risultato della seconda guerra mondiale è stata, nonostante le innumerevoli difficoltà, la fondazione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza. Vi prendono parte persone di posizioni e interessi politici diversi, ma tutti agiscono comunque nell'interesse della pace e si impegnano affinché i conflitti del mondo non vengano risolti attraverso la guerra. Il XX secolo ci ha riservato sorprese e problemi imprevedibili. E' fallito l'impero sovietico. Per la prima volta una grande potenza, la Germania dell'Est, che disponeva di un esercito di 500000 unità, rinuncia alle sue pretese imperialistiche e riconosce di non poter più reggere la sfida con gli Stati Uniti. In tutto ciò si poteva presentire già la vittoria di una democrazia che riguardava tutto il mondo. Parimenti nel XX secolo gli Stati Uniti sono rimasti l'unica superpotenza mondiale. L'umanità si trova adesso a un bivio. Da una parte ci si chiede come sia possibile che uno stato, oltretutto superpotenza, possa agire privo di alleati da custode della pace e della democrazia nel mondo, così come dichiarato dal presidente Bush. Dall'altra la tendenza egemonica degli Stati Uniti ha provocato timore in quegli stati minori che hanno intrapreso la strada dell'integrazione e che la portano avanti con successo. Nonostante i tentativi di integrazione siano ostacolati da più parti, in questi paesi l'orgoglio, le tradizioni e la sovranità nazionale vengono dichiarate ad alta voce di fronte a una realtà in cui un solo stato pretende di farsi portavoce dei valori della pace e della prosperità di tutto il mondo. Siamo d'accordo sul fatto che il XX secolo si concluda non con un punto, ma con vari punti interrogativi. La storia è spesso imprevedibile. Quando scoppiò la rivoluzione a San Pietroburgo fra i diplomatici di allora ben pochi ne avevano previsto il significato storico. Gli osservatori generalmente prevedono le conseguenze delle guerre. Alcuni, come i filosofi, e in particolare Nietsche, rifiutavano apertamente ogni ottimistica visione del mondo. Altri annunciavano una rivoluzione mondiale, da cui l'umanità sarebbe uscita vittoriosa. Anche oggi esistono pessimisti e ottimisti, ma il dibattito è stato reso più complesso dalle mire egemonistiche degli Stati Uniti che hanno spezzato l'unità strategica della politica estera europea. Sono venuti alla luce del sole problemi le cui soluzioni spettano alle nuove generazioni. Credo di interpretare anche il pensiero di Serra nel dire che per quanto concerne l'integrazione europea sono decisamente ottimista. L'integrazione si realizzerà nonostante la sua intrinseca lentezza. La difesa ostinata del principio della sovranità nazionale e il suo collocamento nella storia ostacolano senza dubbio il processo dell'integrazione. Se pensiamo ai risultati raggiunti nell'economia mondiale e all'enorme significato che essa determinerà in futuro, possiamo ben sperare che si avverino i desideri espressi dalle parole di Attila József: "Libertà, sarai tu a portare ordine". Sento che i contrasti fra Europa Occidentale e Stati Uniti porteranno questi ultimi a riconoscere che da soli non saranno in grado di risolvere i problemi del mondo. Nel contempo le potenze europee si sono rese conto che, fino a quando non vinceranno le loro debolezze sul piano strategico e militare, si renderanno semplicemente ridicole nel volersi presentare allo stesso livello degli Stati Uniti. François Fejto |
Az a véleményünk,
hogy a 20. sz. történetének, és mindannak,
ami azóta bekövetkezett, az elso világháború
az alapja, a gyökere. Nagy csalódást okozott az embereknek,
foként a katonáknak, akik úgy tettek, mintha szabadságra
mennének, és azt hitték, hogy néhány
ember élete árán örök béke köszönt
majd Európára. Ehelyett négy évig tartó
háború következett, amelynek célja valójában
az Európa feletti hegemónia megszerzése volt. Bár
létezett a francia revansizmus, a németek harca az európai
és világhatalom megszerzéséért, orosz
részrol pedig nyilvánvalóak voltak az expanziós
törekvések, a dönto az angolok és németek
harca volt. Az
angolok rájöttek arra, hogy elso, és kezdetben sikeres
ipari társadalmi rendszerüket túlhaladta az ido,
s a német gazdaság teljesen új, jóval modernebb
az övékénél. Az angolok számára
még ennél is fontosabb volt, hogy a németek elvitatták
tolük a tengerek feletti uralmat. Fejto Ferenc |
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